Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita massiccia e costante del fenomeno chiamato fake news. Una crescita, confermata proprio in queste ultime ore da un articolo dell’Ansa, che mette sotto una cattiva luce l’intero settore dell’informazione.
I dati riportati dall’Ansa mettono in mostra una situazione complessa e difficilmente risolvibile, in cui le bufale riescono a conquistare uno spazio sempre maggiore. Un successo, quello delle fake news, che può essere facilmente decodificato e compreso, come provato dall’analisi del clamoroso caso del rifugiato senza biglietto.
Le fake news e il ruolo dei nuovi media
Un fenomeno sempre più grande che inizia a mettere in crisi il livello di fiducia degli utenti nei confronti dei nuovi media, ovvero di quelle piattaforme social su cui viaggia l’intera informazione odierna.
Ormai le persone non si informano più tramite quotidiani e riviste specializzate, puntando gran parte della propria attenzione alle notizie che girano sui social. Peccato che gran parte delle notizie e degli articoli postati ogni giorno su Facebook (e non solo) siano in realtà delle clamorose bufale.
Cosa comporta tutto questo? La totale disinformazione delle persone, spinte verso un pensiero unico che viene veicolato tramite messaggi che parlano “alla pancia” delle persone. Un disegno oscuro in cui qualche burattinaio desidera manipolare l’opinione pubblica, senza dubbio per scopi politici e sociali. L’esempio del caso del post razzista, linkato in precedenza, dimostra chiaramente quanto detto.
Crollo della fiducia per i Social Media
Se l’ambito politico sembra essere quello più colpito dal fenomeno delle fake news, per quel che riguarda altri settori la situazione non sembra essere migliore. Basta dare un’occhiata a tutti i contenuti che vengono postati ogni giorno e che scorrono sul news feed. Articoli che inneggiano a realtà inesistenti e che, in modo furbo e meschino, soffiano per alimentare il fuoco del malcontento.
Ma cosa comporta tutto questo marasma generale? Possono le bufale mettere in crisi il ruolo dei social network come fonti di informazioni?
Dai dati che ci restituisce l’Ansa, sembra proprio che sempre più persone stiano perdendo fiducia nei confronti di queste piattaforme ormai zeppe di notizie fasulle. Un crollo dell’affidabilità che potrebbe compromettere ancora di più l’attività delle pagine aziendali, già in crisi per i tagli di Facebook alla reach organica.
Se gli utenti percepiscono come non affidabili le notizie trovate su Facebook, potrebbero magari lasciar perdere i contenuti sponsorizzati delle pagine aziendali.
Una situazione che potrebbe costare molto caro alle aziende.